Sangue chiama altro sangue.
Mio fratello sta sanguinando.
La mia sorellastra è sparita.
I responsabili di entrambe le cose si considerano la nostra famiglia.
Prima per sangue, e poi attraverso il matrimonio.
Voglio distruggerli per ciò che hanno fatto.
Ma prima devo ritrovare lei.
Ryth.
La piccola, patetica topolina che si è intrufolata dentro le nostre vite e ne ha fatto la sua casa.
Non posso dimenticarla, e non posso cacciarla via dai miei pensieri, dalla mia mente.
Ryth ha liberato qualcosa di selvaggio, di pericoloso, dentro di me.
Qualcosa che mi fa venire voglia di distruggerla.
E che nello stesso tempo distrugge anche me.
All’inizio, Ryth per me non era altro che un gioco.
Lo è ancora… solo che, stavolta, intendo continuare a giocare con lei per sempre.