Un piccolo problema al vestito.
Due persone che non c’entrano niente l’una con l’altra.
Tre bruttissime parole: «Sii mia moglie.»
Tutti gli invitati sono a questa festa per potersi accalappiare il proprietario della casa.
Io sono qui soltanto fino a quando non troverò un modo per andarmene via.
Quando il mio vestito si rompe in un momento del tutto inconveniente, cerco di trovare un posto tranquillo dove poterlo aggiustare.
Perciò sono in questa stanza, con niente addosso se non i miei tacchi alti, quando – grazie alla mia immensa fortuna – la porta si apre…
E l’uomo del momento entra nella stanza.
Vorrei poter dire di essermi comportata in maniera normale.
Purtroppo, però, è passato decisamente troppo tempo dall’ultima volta in cui qualcuno mi ha vista come mamma mi ha fatta…
E nessuno di loro è mai stato bello come quest’uomo di fronte a me.
Non voglio fare altro che sistemare il mio vestito, battere i tacchi tre volte sul pavimento e ritrovarmi magicamente di nuovo a casa mia, in pigiama e pantofole, coricata sul mio divano.
Ma Ivan sembra avere idee ben diverse.
Sembra aver deciso chi si porterà all’altare…
Ed io, purtroppo, non ho altra scelta se non quella di dire, «Lo voglio».