In mia difesa, non sapevo che fosse sua sorella…
Questa squadra mi odia, sia per la mia perenne faccia da stronzo che per il pugno che ho dato al capitano all’inizio della stagione sportiva. Diciamo che io e lui abbiamo dei trascorsi, e non in senso positivo.
Il coach mi ha detto che se farò altre cazzate, non mi farà più giocare. E questo sarebbe un colpo che la mia carriera nella NHL non potrebbe sopportare. Quindi il piano è semplice: mantenere un profilo basso e tenere a freno i pugni finché il contratto non sarà scaduto.
C’è solo un problema.
Allie. La ragazza che ho incontrato a Vancouver otto mesi fa. Quella con il sorriso sexy, timido e peccaminosamente audace e la bocca più dolce e deliziosa che abbia mai assaggiato. Quella che mi ha stregato e che poi è sparita dalla mia vita senza darmi il suo numero di telefono.
A quanto pare, è la sorellina del capitano. E anche se ne va della mia carriera… non riesco a starle lontano.