Le cose belle accadono a chi porta pazienza.
Stron**te!
Tutta la mia vita si è basata sull’attesa. Sul mantenere la calma. Sull’essere la brava ragazza, sul non calpestare le aiuole. Sul lavorare sodo per dimostrare le mie capacità prima a mio padre, poi ai miei professori del college e infine al mio capo alla New World Media. Sull’attesa del giorno in cui tutti i miei sforzi sarebbero stati ripagati.
Proprio quando tutto stava cominciando a prendere la giusta piega: avevo finalmente una casa, un lavoro, stavo persino pensando di prendere un gatto, boom! La mia vita esplode e improvvisamente sono qui e…
“Ecco fatto” la dottoressa interrompe i miei pensieri, sfilandosi i guanti con un rumoroso schiocco.
Persino dal lettino su cui sono sdraiata, con le gambe aperte come il tacchino del Ringraziamento, riesco a sentire il ringhio impaziente dell’uomo in piedi sulla soglia. Se si può chiamarlo ‘uomo’. Sembra più una bestia uscita da una dannata favola. “Allora?”.
Il verdetto del medico riecheggia per tutta la stanza mentre ancora ho lo specolo dentro di me. “È vergine”.