Mikael Damyanov è una finzione, l’esatto opposto dell’uomo freddo e razionale che simula di essere. Mikael Damyanov è il peggior nemico di se stesso, una vera e propria calamità naturale. Con le sue scelte impulsive e il comportamento imprevedibile, è riuscito a spazzare via tutto: la sua eredità, il suo cognome, la sua stessa vita.
L’erede legittimo della famiglia Damyanov, mai all’altezza per suo padre, ha distrutto la sua intera famiglia.
E adesso sembra scomparso nel nulla.
Cresciuto nell’incomprensione e nella solitudine, si è perso sin da subito, convinto che le brutte persone come lui meritino di essere inghiottite dall’oscurità.
Eppure, c’è qualcuno che ha sempre creduto in lui.
Non mi interessa sapere come ti chiamavi.
Sei nata oggi, moscerino.
Spetta a me darti un nome.
Lei che, cresciuta in una scatola, si è ritrovata di colpo avvinghiata alle tenebre. Lei che, nonostante tutto, ha la mente libera, spicca il volo, assapora le nuvole e abbraccia il sole. Lei che, salvata da un angelo dannato dagli occhi verdi, diviene argilla tra le sue mani e legge cura nelle efferatezze.
I suoi occhi verdi, bellissimi. È un verde che non esiste. È terra, aria, fuoco e acqua e non lo è affatto.
È luce e oscurità.
È vita.
È morte.
Lei che alla fine verrà travolta.
Lei che non c’è più.
Perché Mikael Damyanov distrugge tutto ciò che tocca.
Nota autore: Il romanzo contiene scene di prevaricazione, abusi e umiliazioni. Non è adatto a persone sensibili agli argomenti trattati.
Le cicatrici dei Damyanov è un dark romance, spin-off di Le ombre del Cigno, ma può essere letto come autoconclusivo.